LES PETITS RUISSEAUX ET LA GRANDE RIVIERE

Un concerto in parole e musica dal cuore della Turingia barocca.

Cristiano Nocera: attore

Julien Freymuth : canto

Johanne Maître : oboe barocco

Jérôme Mondésert : organo

 

Testo e mise en espace: Cristiano Nocera

Selezione musicale: Johanne Maître

 

« Immaginate una pozzanghera. Una misera pozzanghera di neve sciolta, sull’uscio di una casa. Ad Eisenach In Turingia.

Immaginate, dentro quella pozzanghera, delle scarpe. Delle piccole scarpe di cuoio. Un po’ logore, ma dignitose.

Immaginate, dentro a quella pozzanghera, dentro a quelle scarpe, i piedi di un bambino. Protetti da due paia di calze spesse di lana ruvida, per proteggere dal freddo, certo, e poi perché le scarpe erano di suo fratello e a lui vanno ancora un po’ grandi.

Ah ! A proposito… lui si chiama Johann Sebastian Bach e ha 10 anni… »

 

 

 

Demo audio del concerto del 23/03/12 a Strasburgo

 

Presentazione

Dal buffet dell’organo si parte alla scoperta di J. S. Bach, della sua formazione e dei suoi rapporti con i contemporanei. Lavoro Nero Teatro e l’ensemble Quintadena ci raccontano, in parole e musica, questo particolare periodo della fine del barocco che sotto l’influenza degli allievi del Maestro Bach (Krebs e Homilius) cambierà il volto del paesaggio organistico all’alba di una nuova estetica.

E’ all’organo che Johann Sebastian Bach, il fiume  impetuoso (la grande riviere), passò lunghe ore della propria vita. Ed è ai piedi della più grande macchina dell’epoca  pre-industriale che il maestro divenne il padre incontestato della musica occidentale

Se oggi alcuni lo immaginano dotato di un carattere veemente, altri non osano farlo, tanto il personaggio è divenuto simbolico. Eppure Bach, seppure oggi sia un personaggio legendario, fu un uomo forgiato dalla propria storia e in balia della propria epoca.

Se fece allora tremare numerosi strumenti, rivoluzionando la propria arte e offendendo al suo passaggio qualche orecchio pauroso, il maestro lasciò anche, per nostra grande felicità e oltre la sua opera magistrale, qualche rara indicazione che ci istruisce circa i gusti e le pratiche dell’epoca. E non fu il solo a lasciarci alcune tessere di questo appassionante puzzle: Kauffman, suo rivale al concorso di Cantor a Lipsia, consegnò al mondo il suo Harmonische Seelenlust, la fonte più ricca che possediamo sulla pratica organistica della fine del barocco tedesco.

Ma il ruolo di Bach non si ferma a questo, poichè condusse anche una carrierà di insegnante; e Krebs e Homilius, organisti che condussero la propria arte verso la “nuova sensibilità”, passarono dalle sue mani. Ricchi degli insegnamenti del maestro, e al tempo stesso radicati nella propria epoca, questi ruscelli (ruisseaux) scorsero liberi dalla fonte lungo il solco di una nuova estetica.

E’ attraverso le opere di  Bach, Kauffmann, Homilius e Krebs che l’ensemble Quintadena propone un percorso musicale che va dalla giovinezza di Bach sino al limitare della Empfindsamkeit (nuova estetica).

In compagnia di alcune delle più belle arie di cantata per oboe e controtenore, nonchè di alcune opere strumentali rappresentative della pratica organistica barocca, Cristiano Nocera solleva il velo sulla quotidianità di coloro i quali sono oggi divenuti dei monumenti della musica occidentale. Con il racconto di stralci di vita in forma di aneddoti storici ci invita ad entrare nella fucina degli organisti tedeschi di quest’epoca appasionatamente contrastata. Ce li fa scoprire, conoscere, amare.

 

L’ensemble Quintadena

Nato intorno all’organo du Bouclier nel 2011, questo ensemble strasburghese rende omaggio con il proprio nome ad un registro d’organo caratteristico della Turingia barocca. Un registro noto per la sua capacità di dare risalto alla «Gravität»  tanto esaltata da Adlung, che possiamo tradurre gravità, ma anche dignità, grandezza.

Johanne Maitre (oboe barocco), Julien Freymuth (contro-tenore) et Jérôme Mondésert (organo), grazie all’eterogeneità di questa originale formazione , affrontano alcuni dei più appasionanti repertori dell’epoca barocca secondo le prassi che ne sottolineano le particolarità stilistiche.

Durata dello spettacolo: 1’30

 

 

 

Materiale associato

Press

CV Johanne Maitre

CV Cristiano Nocera

CV Jérôme Mondésert

CV Julien Freymuth